Battlefield 3

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Japan90
view post Posted on 6/11/2011, 22:23




Battlefield 3








Il vero campo di battaglia è stato per Electronic Arts e DICE quello mediatico, fondamentale per riuscire a strappare l’egemonia del mercato degli FPS a quel colosso, apparentemente inaffondabile, che risponde al nome di Call of Duty. Ci hanno provato, con alterni successi, con l’umorismo nel primo Bad Company, per poi ritentare con la guerra moderna di Medal of Honor e infine la distruttibilità di Battlefield Bad Company 2. Non rimaneva che tentare il colpo grosso, ovvero scardinare il concorrente su uno degli aspetti di COD che forse sente maggiormente il passare del tempo: il comparto tecnico. Battlefield 3 ha da subito entusiasmato l’utenza grazie a un aspetto visivo sublime, composto da una distruttibilità ambientale all’avanguardia, volti dettagliatissimi e una gestione delle luci e degli effetti particellari davvero efficace. Tutto merito dello scintillante Frostbite 2.0, motore di nuova generazione creato dagli sviluppatori svedesi con in mente il PC.
I risultati hanno premiato la scelta, tanto che su Personal Computer il prodotto DICE ci ha convinto soprattutto per merito di un comparto multiplayer stellare, capace di coniugare un impatto visivo strabiliante a una modalità di gioco a 64 giocatori.
Come sono riusciti i ragazzi svedesi a comprimere tutto questo su console, da molti ormai viste come alla fine di un ciclo?

Personalità

La campagna singolo giocatore di Battlefield 3 racconterà le vicende del sergente Blackburn, militare statunitense coinvolto suo malgrado in un conflitto internazionale a dir poco esplosivo. La vicenda sarà narrata attraverso brevi flashback, nei quali l’ufficiale proverà a spiegare ai suoi superiori come si è trovato coinvolto in questo pasticcio. Tale espediente narrativo servirà inizialmente per infittire il mistero intorno a questi fantomatici avvenimenti, ma anche per portare a schermo missioni piuttosto slegate tra di loro, a volte persino vissute da punti di vista differenti -utili per giustificare sezioni alla guida di mezzi corazzati o velivoli- che poco alla volta metteranno insieme un puzzle non particolarmente originale, ma sufficientemente godibile. Non manca tuttavia qualche calo di ritmo, bilanciato da sporadici picchi scenografici, per superare indenni le circa sei ore necessarie al completamento.
A differenza del primo Bad Company, o delle mappe multigiocatore, la campagna è strutturata in livelli molto lineari, che costringono il più delle volte a eseguire in maniera letterale le istruzioni date alla propria squadra: coloro troppo lenti per seguire i compagni o troppo avventati verranno immediatamente bersagliati dagli infallibili soldati nemici, sicuramente non molto furbi quando c’è da avanzare tra le fila avversarie o nascondersi dietro una copertura (si dimenticano tutti di riparare la testa), ma dall’intuito eccezionale quando c’è da capire da quale ombra è stata lanciata una granata a 40 metri di distanza. Come di consueto le fasi a bordo di mezzi di trasporto sono sempre quelle meglio riuscite e più esaltanti, peccato per una certa linearità anche in queste ultime (soprattutto a bordo del Jet) e per la loro marginalità nell’economia generale.
Questa struttura dei livelli ha permesso di studiare alcuni script e sequenze a essi legate in maniera particolarmente efficace: veder crollare un intero palazzo sotto i nostri colpi o passare di nascosto tra le fila avversarie sono momenti memorabili, che anche su console non potranno che entusiasmare. Ad aumentare l’immersione nel soldato virtuale arriva una ancora più accurata gestione delle armi, ognuna con un peso ed una balistica differente, e la meccanica della soppressione, che sfocherà la vista quando vi troverete sotto il fuoco avversario. Le nuove animazioni renderanno inoltre molto più realistici i movimenti del vostro soldato, che mostrerà il corpo quando scavalcherete un muretto o striscerete per terra. In alcune occasioni, per eseguire azioni “avanzate”, come inerpicarsi verso una finestra troppo alta o affrontare l’agguato di un nemico, si attiveranno alcuni semplici quick time event.
Quello che si può notare è come, proponendo questo tipo di gameplay, i ragazzi svedesi si siano andati a porre in diretta competizione con il blockbuster Activision, vero e proprio maestro del genere. Il ritmo compassato di Battlefield 3 non si sposa particolarmente bene con questo tipo di soluzione, incapace di porre l’accento sulla distruttibilità dell’ambiente, feature molto esaltante ma troppo poco sfruttata. Quello che manca è anche l’abilità di DICE di proporre una sceneggiatura che sappia sposarsi in maniera efficace col gameplay: troppo spesso si ha l’impressione che la campagna manchi di una personalità propria, a differenza invece di quella di Bad Company, dove la struttura dei livelli, i personaggi e la storia, erano in grado di differenziarlo dalla massa.

Multigiocatore

DICE nasce come studio specializzato nel warfare online, tanto che su piattaforma PC i ragazzi di Stoccolma sono sinonimo di multiplayer. Battlefield 3 non poteva dunque esimersi dal fornire una componente competitiva degna di questo nome. Con nove mappe inedite e cinque modalità differenti Battlefield 3 propone un approccio agli FPS online più cooperativo rispetto alla concorrenza. Premiando con una maggiore esperienza le azioni di squadra rispetto alle semplici kill, si cerca di invogliare i giocatori ad aiutare i compagni e a puntare al conseguimento degli obiettivi piuttosto che alla gloria personale.
Le varie stipulazioni rispondono a questa esigenza e offrono un’esperienza diversa dal solito Deathmatch, presente anche nella versione a squadre (con 4 team di 4 giocatori), ma sicuramente non il marchio di fabbrica dello sviluppatore. La modalità principe è infatti Conquista, dove due team da massimo dodici giocatori si confrontano per la conquista e per il dominio di specifici punti della mappa. Controllare più del 50% di queste zona consentirà di consumare i rientri della squadra avversaria. Il team che esaurirà questa risorsa sarà decretato sconfitto. Introdotta con Bad Company la modalità Corsa (in principio Corsa all’Oro) è diventata immediatamente una delle preferite dalla comunità. Due squadre da 12 giocatori si alterneranno in attacco e difesa di due obiettivi sensibili. Una volta distrutti questi si avrà l’accesso ai successivi, fintanto che un team non eliminerà tutti i bersagli o gli attaccanti esauriranno i rientri. Vi è anche una versione per team, dove due minisquadre da quattro giocatori si combatteranno per la distruzione di una sola coppia di stazioni M-Com.
In base alla modalità prescelta, e di conseguenza al numero di giocatori coinvolti, le nove mappe (Operazione Metrò, Canali di Noshahar, Operation Firestorm, Picco Damavand, Oltre la Senna, Autostrade di Teheran, Grand Bazar, Confine sul Caspio, Isola di Kharg) si modelleranno in dimensione ed assetto per poter svolgere al meglio la loro funzione. Alcune di essere (Op. Firestorm, Confine del Caspio, Picco Damavand) saranno di dimensioni superiori e consentiranno l’utilizzo di mezzi di trasporto quali Jet, elicotteri e mezzi blindati di diverse dimensioni. L’importanza di tali strumenti è stata accresciuta, essendo questi ultimi decisamente più potenti e resistenti che in passato. Inoltre lontani dal fuoco nemico essi cominceranno a rigenerarsi automaticamente anche senza il bisogno dell’intervento di un ingegnere.
Rispetto a Bad Company 2 è stato rivisto il sistema di classi: sono ancora quattro, ma sono stati accorpati il medico e l’assalto ed è stata aggiunto il supporto. Ognuna di queste professioni ha ora una spiccata personalità andando in questo modo a sposarsi, soprattutto grazie agli sblocchi più avanzati, al modo di approcciarsi alla partita, o a una singola mappa, di ogni giocatore. I menù sono molto accattivanti, ma perdono, perlomeno esteriormente, tutta una serie di informazioni basilari per permettere di scegliere l’arma più adatta ai vostri scopi. Navigando tra le schermate scoprirete la solita profondità dell’offerta, che consente di applicare nuovi gadget e miglioramenti all’arma. Consultando Battlelog avrete oltretutto uno strumento di gestione del personaggio e delle statistiche molto più efficiente che in passato, il quale vi permetterà persino di organizzare una sorta di social network (anche l’interfaccia browser ricorda facebook) incentrato sullo sparatutto DICE. Forse una maggiore integrazione, così come avviene su PC, sarebbe stata gradita, ma già così potrete tracciare e confrontare gratuitamente tutte le vostre statistiche e quelle degli amici, oltre a controllare il loro stato online.
Dopo alcune partite gli amanti della serie e di questo approccio agli FPS apprezzeranno l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori, in grado di disegnare mappe altamente spettacolari e bilanciate, oltre a modalità di gioco sempre fresche e divertenti. Ottimo anche il lavoro svolto con la balistica e le hitbox, la prima perfetta nel restituire un peso e un rinculo coerente dell’arma, le seconde quasi sempre precise nel leggere gli impatti dei vari colpi, anche attraverso alcune coperture meno spesse. Diciamo “quasi sempre” dato che ci è capitato alcune volte di non vedere registrati alcuni colpi, ma è un problema molto raro, che speriamo venga risolto molto presto tramite patch.
Se in senso assoluto ci troviamo di fronte ad un lavoro dall’altissimo profilo, non possiamo che ritenerci poco soddisfatti dalla limitazione a 24 giocatori che l’hardware delle attuali console ha imposto al team. Nelle mappe più ampie si noterà infatti la dispersività degli ambienti e senza un mezzo nelle vicinanze o un punto di respawn prossimo vi ritroverete spesso a passare diversi minuti lontani dall’azione, magari mentre una stazione M-com è in procinto di esplodere. In mappe ricche di mezzi, come Operation Firestorm potrebbe persino capitare di avere solo una manciata di soldati sul Battlefield, mentre tutti gli altri sono impegnati a volare sui caccia o sugli elicotteri.

Cooperativa
A margine delle due esperienze appena descritte si trova una modalità cooperativa a due giocatori, nella quale sarete impegnati a portare a termine sei missioni tra loro molto differenti. Affrontate a livello normale queste potranno rubarvi dai 15 ai venti minuti l’una, ma alzando il livello di difficoltà alcuni frangenti (la missione in elicottero ad esempio) potranno richiedere diversi tentativi prima di essere completati.

Due morsi di ghiaccio

Le meraviglie portate a schermo dal Frostbite 2.0 giungono parzialmente ridimensionate su console. Stiamo sempre parlando di uno degli esponenti più validi del genere, ma Battlefield 3 è lontano dalla bellezza mostrata con vanto in tanti trailer e filmati. Il processo di ottimizzazione consente un motore grafico costantemente incollato ai 30 frame per secondo, ma la pulizia generale, la definizione delle texture (soprattutto su Xbox 360, dove coloro sprovvisti di un Hard Disk non potranno installare la patch che implementa quelle in alta definizione) e la gestione delle luci non riescono purtroppo a reggere il confronto. Capiterà anche spesso (più frequentemente nell’online) di assistere a fenomeni quali pop up di interi oggetti o di texture caricate tardivamente, o di un non corretto calcolo del volume di qualche superficie. L’impressione è che un po’ più di ottimizzazione avrebbe potuto migliorare ulteriormente l’aspetto estetico generale, comunque di primo piano. Qualche compromesso gli sviluppatori hanno dovuto cercarlo anche sotto il profilo della fisica: se in alcuni frangenti le esplosioni e i proiettili creano reazioni assolutamente credibili nell’ambiente, altre volte si rimane un po’ interdetti quando non si possono frantumare luci particolarmente fastidiose o alcune superfici risultano impenetrabili.
Assolutamente nulla da dire per quanto riguarda il comparto audio. DICE è maestra nel settore e Battlefield 3 si conferma ai vertici della categoria, grazie a campionamenti credibili, in grado di modularsi a seconda dell’ambiente virtuale nei quali sono riprodotti. Buono anche il doppiaggio, completamente in italiano. Un po’ anonima invece la colonna sonora: a parte il fortissimo opening theme e qualche canzone di Johnny Cash non si segnalano musiche particolarmente incisive.
 
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.:*Jack*:.
view post Posted on 6/11/2011, 22:26




Bello, Bello, Bello!
 
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